Anche gli ospedali hanno un’anima. Esiste anche per loro una geografia dello spirito e della memoria. Mentre vivono si trasformano e disegnano la loro storia, fatta di tempo, ma soprattutto di persone, spazi e cose. Fare la manutenzione globale dell’ospedale è un bisogno per chi ci abita ma è anche una risposta intellettuale prima che organizzativa ed economica.
Non si tratta però solo di aggiornare e sistemare luoghi. Si tratta di capire la vocazione nuova verso la quale indirizzare il suo sviluppo. Con MiaDi si è verificata da tempo una solida convergenza di sforzi, ispirata dall’idea comune di come debba essere un luogo di cura per il bambino e l’adolescente. MiaDi sta accanto agli operatori e sostiene le loro iniziative di innovazione clinica. Soprattutto oggi condivide con la Fondazione Meyer una speciale sensibilità nei confronti della madre del bambino malato, che porta subito a invocare la cura della donna quando si trova a vivere la pesantissima esperienza del figlio ricoverato in un reparto di rianimazione.
Per MiaDi sostanziare questa attenzione significa realizzare “un ambiente donna”, dove le madri con figli in rianimazione possano dare vita al tempo e non solo tempo alla vita. Un ambiente, uno “spazio MiaDi” dove ricomporre la propria identità femminile, nutrire la propria speranza, condividere con altre madri le proprie emozioni.
Un passo, dell’alleanza Meyer-MIADI che arriva dopo altri ugualmente importanti e che segnano un percorso virtuoso verso obiettivi di miglioramento continuo della cura di bambini e della loro famiglia provenienti da più parti del Paese.
Giampaolo Donzelli (Presidente Fondazione Meyer)